Artisti:
Clay Apenouvon
Binta Diaw
Delphine Diallo
Victor Fotso Nyie
Senam Okudzeto
Francis Offman
Hyacinthe Ouattara
Bernard Matemera
Muna Mussie
Alexis Peskine
Lerato Shadi
Barthélémy Toguo
George Zogo
Clay Apenouvon
Binta Diaw
Delphine Diallo
Victor Fotso Nyie
Senam Okudzeto
Francis Offman
Hyacinthe Ouattara
Bernard Matemera
Muna Mussie
Alexis Peskine
Lerato Shadi
Barthélémy Toguo
George Zogo
A cura di
BHMBo e BHMF
BHMBo e BHMF
con il contributo del
Comune di Bologna
Comune di Bologna
Palazzo D’Accursio
Sala Farnese
e Sale espositive al secondo piano
Sala Farnese
e Sale espositive al secondo piano
3 Dicembre 2021- 20 Febbraio 2022
Per visite, prenotate a : https://www.eventbrite.com/checkout-external?eid=217837988287
Les Filons Geologiques
Palazzo d'Accursio, Bologna
(ITA) Black History Month Bologna e Black History Month Florence sono entusiasti di presentare una mostra curata collettivamente con il contributo del Comune di Bologna, che vede la partecipazione di tredici artisti che rivolgono la loro ricerca a realtà intergenerazionali e transnazionali, con opere in grado di spostare le nostre percezioni della geografia e della storiografia come definizioni e fattori della pratica contemporanea. Il progetto prende nome da un verso di Allure, poesia dell’autore martinicano Aimé Césaire, ed è realizzato in collaborazione con The Recovery Plan, MAMbo -Museo D’Arte Moderna Bologna,Centro Studi Amilcar Cabral, Villa Romana, Numeroventi, October Gallery, Murate Art District e Africa e Mediterraneo.
Con Allure, Aimé Césaire invita a meditare su uno spettro temporale che si estende oltre le moderne costruzioni geografiche e l'immaginazione limitata di antenati socialmente prescritti per riflettere su voci antiche come la Terra stessa. In geologia, le vene evidenziano il flusso di fluidi attraverso sistemi di frattura incorporati all'interno di monoliti preistorici. Queste forme a base di minerali del corso favoriscono la comprensione dello stress, della tensione, della pressione, della temperatura, delle origini dei fluidi e della composizione dei fluidi che un tempo scorrevano attraverso la pietra. Discendenza e ascendenza, se intese come un monolite, minano i fluidi psicosociali che informano e modellano tanto quanto erodono e frantumano. Nella seconda edizione di Black History Month Bologna sono stati avviati una serie di conversazioni intorno al tema della geopolitica del corpo. Questa mostra collettiva alimenta i semi piantati attraverso quelle conversazioni.
L’esposizione Les Filons Géologiques riunisce più generazioni di artisti alle prese con una ricerca intrinseca di percorsi fluidi che rompono la predisposizione riservata alle percezioni storiche miopi e alle narrazioni senza uscita imposte nazionalisticamente. Le opere della mostra evocano stress, tensione e pressione con una consapevolezza di sé e una posizionalità capaci di controllare il temperamento in relazione al ruolo delle origini come orpelli metonimici. Espandono le nozioni di diaspora con una potenza e un'urgenza che sconvolgono le carenze della divisione temporale e invitano a dare un'idea del fluido contesto italiano che giace appena sotto la superficie di una facciata costruita con cura ma violentemente.
(ENG) Black History Month Bologna and Black History Month Florence are thrilled to present a collectively curated exhibition, supported by the Comune di Bologna ,featuring fourteen artists that speak to intergenerational and transnational realities with works that are capable of shifting our perceptions of geography and historiography as defining factors of contemporary practice. The project draws its title from the Aime Cesaire poem, Allure and is realized in collaboration with The Recovery Plan, MAMBO, Centro Studi Amilcar Cabral, Villa Romana, Numeroventi, October Gallery, Murate Art District and Africa and Mediterraneo.
With Allure, Aime Cesaire invites a meditation on a temporal spectrum that extends beyond the modern constructions of geographies and the limited imagination of socially prescribed ancestry to reflect upon voices as ancient as the Earth itself. In geology, veins evidence the flow of fluids through fracture systems embedded within prehistoric monoliths. These course mineral-based forms foster insight to stress, strain, pressure, temperature, fluid origins and fluid composition that once flowed through stone. Descent and ancestry, when understood as a monolith, undermine the psycho-social fluids that inform and shape as much as they erode and shatter. In the second edition of Black History Month Bologna, a series of conversations were initiated around the theme of the geo-politics of the body. This group exhibition nurtures the seeds planted through those conversations.
This exhibition brings together multiple generations of artists grappling with an intrinsic search for fluid paths that rupture the predisposition reserved for myopic historical perceptions and nationalistically enforced dead end narrations. The works of the exhibition evoke stress, strain and pressure with a self-awareness and positionality capable of controlling the temperament in relation to the role of origins as metonymic trappings. They expand notions of diaspora with a potency and urgency that unsettles the shortcomings of temporal divisiveness and invite an intimation of the fluid Italian context that rests just beneath the surface of a carefully yet violently constructed façade.
Tutte le foto (c) Lorenzo Piano - Fotografo Ufficiale BHMBo